COSTITUZIONE della REPUBBLICA ITALIANA

La COSTITUZIONE della REPUBBLICA ITALIANA, entrata in vigore il 1° gennaio 1948 "... Art. 1. - L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione. "... Art. 2. - La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale. "... Art. 3. - Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

Ad alunni da Architetto, Docente di Disegno e Storia dell'Arte

Pagine realizzate da Architetto e Docente del Liceo Scientifico: "Agli alunni delle mie Classi del Liceo Scientifico "A. Einstein" di Mottola (Ta), "...Non temete il giudizio di chi è capace solo di deridervi, perchè senz'altro è invidioso ed incapace di proporre qualcosa. Ride degli altri perchè, come parassita, nasconde la vergogna di piangere su se stesso. Non abbiate paura di questi poveri gnomini."

Il Viaggio

addì 1 settembre 2023

Ancora una volta è arrivato il momento di terminare una condizione di vita e ricominciarne, da capo, un'altra, con la stessa voglia di sempre, con lo stesso coraggio di sempre e con lo stesso entusiasmo di sempre.
Disposto ad affrontare tutte le condizioni, tutte le situazioni e tutte le circostanze che accadranno durante il prossimo tempo, sia quelle buone e sia quelle meno buone, ritengo sia il modo migliore per onorare e dare valore a questa meravigliosa, straordinaria, fantastica, stupenda e bellissima esistenza da vivere fino all'ultimo momento possibile, altrimenti sterile e senza gusto. 

Sono io capace di cambiare il Mondo?

addì 21 luglio 2023

La nostra condizione umana è lo specchio della società in cui viviamo. In qualsiasi direzione ci volgiamo, osserviamo e ascoltiamo un lamento continuo rivolto a tutto e a tutti, diventando, così, una condizione di normalità in tutti gli ambiti e luoghi di vita.
Spesso noi stessi ci lamentiamo che lo stato non fa ciò che dovrebbe fare, che il governo non fa ciò che dovrebbe fare, che i ministri non fanno ciò che dovrebbero fare, che la scuola non fa ciò che dovrebbe fare, che i sanitari non fanno ciò che dovrebbero fare, che l'economia non fa ciò che dovrebbe fare, che questa o quella persona non svolge il proprio dovere, e così via... Quante lamentele!!!
Di conseguenza scaturiscono interrogativi banali: «...perché va tutto così male? ...perché nulla è perfetto? ...possibile che non c'è niente che si possa fare per cambiare in meglio l'ordine delle cose?».