COSTITUZIONE della REPUBBLICA ITALIANA

La COSTITUZIONE della REPUBBLICA ITALIANA, entrata in vigore il 1° gennaio 1948 "... Art. 1. - L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione. "... Art. 2. - La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale. "... Art. 3. - Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

Ad alunni da Architetto, Docente di Disegno e Storia dell'Arte

Pagine realizzate da Architetto e Docente del Liceo Scientifico: "Agli alunni delle mie Classi del Liceo Scientifico "A. Einstein" di Mottola (Ta), "...Non temete il giudizio di chi è capace solo di deridervi, perchè senz'altro è invidioso ed incapace di proporre qualcosa. Ride degli altri perchè, come parassita, nasconde la vergogna di piangere su se stesso. Non abbiate paura di questi poveri gnomini."

Giuan e Mingucc

Addì 06 novembre 2022

Un giorno Giuan Zazzarôn si ammalò.

Il dottore gli prescrisse 10 punture di penicillina.

All’epoca per fare le punture si usavano siringhe che ogni volta venivano sterilizzate col fuoco e alcol prima di essere usate.

La siringa era metallica, con un cilindro grande e un ago lungo, non proprio sottile, e quando bucava faceva male.

Non c’erano infermieri specializzati, ma persone di buona volontà che si erano attrezzati per svolgere questa mansione e fare le punture.

Alcuni avevano la “mano” delicata e le punture non facevano granché male, costoro, però costavano un po’ di più.

Altri invece, che costavano un po’ meno, avevano la “mano” a volte dedicata e a volte no.

Al nostro Giuan capitò un signore bravo per questo compito, Mingucc iucchi’ d pron che aveva il difetto di fare le punture sempre sulla stessa natica.

Le punture producevano dolore alle natiche, sia per le bucature e sia per la penicillina.

Dopo alcuni giorni che le punture gli venivano fatte sempre sulla stessa natica, Giuan sentiva dolore e rivolgendosi a Mingucc gli chiese: 

«Perché mi fai le punture sempre sulla stessa natica destra?».

Mingucc rispose: «perché io sono uomo di destra!».

Riprese Giuan: «meno male che non sei di centro!».


Morale della favola:

Fare le scelte sempre verso uno stesso lato, verso la stessa cosa, verso la stessa persona, verso una stessa direzione, crea un circuito chiuso che conduce a squilibri, malumori, gelosie e malesseri anche fisici.

paBiS


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