COSTITUZIONE della REPUBBLICA ITALIANA

La COSTITUZIONE della REPUBBLICA ITALIANA, entrata in vigore il 1° gennaio 1948 "... Art. 1. - L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione. "... Art. 2. - La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale. "... Art. 3. - Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

Ad alunni da Architetto, Docente di Disegno e Storia dell'Arte

Pagine realizzate da Architetto e Docente del Liceo Scientifico: "Agli alunni delle mie Classi del Liceo Scientifico "A. Einstein" di Mottola (Ta), "...Non temete il giudizio di chi è capace solo di deridervi, perchè senz'altro è invidioso ed incapace di proporre qualcosa. Ride degli altri perchè, come parassita, nasconde la vergogna di piangere su se stesso. Non abbiate paura di questi poveri gnomini."

La Madonn Abbasc

addì 23 aprile 2023

La domenica dell’ottava di pasqua, o Domenica in Albis, o II^ domenica di Pasqua, detta della Santa Misericordia, a Mottola è tradizione andare al Santuario Rupestre della “Madonn Abbasc”, distante circa cinque chilometri dall’abitato in direzione sud del paese, per trascorrere una festosa, allegra e gioiosa giornata.
Santuario Rupestre della “Madonn Abbasc”, Mottola (Ta)
Il Santuario si sviluppa in una piccola gravina attorno alla cappella ipogea dedicata al culto della “Beata Vergine del Monte Carmelo”.

In questa gravina sono presenti resti di roccia calcarea squadrata, con evidenti tracce lasciate dai cavatori che ottenevano blocchi parallelepipedi di tufo per costruire edifici.

La tecnica del cavare blocchi da rocce è nota, alle popolazioni di questi luoghi, fin dall’alto medioevo, e gli scavi erano effettuati con modalità diverse rispetto alla conformazione morfologica del territorio, considerando la natura geologica del sito e tenendo presente le esigenze delle forme dei blocchi di tufo necessari per le costruzioni architettoniche.
La conformazione morfologica geologica della gravina, definita dalle scarpate laterali inclinate, caratterizzano questo luogo specifico e i cavatori dell’epoca medioevale, per ottenere i blocchi di tufo, iniziavano a scavare le pareti verticali raddrizzandole con la tecnica dello “scaleggiamento”, ottenendo in questo modo i parallelepipedi facilmente trasportabili sino ai cantieri.

La cavatura non serviva solo per ottenere blocchi da asportare, ma anche per ottenere grotte, ambienti abitabili e luoghi di riparo, allorquando, le pareti da cavare presentavano vuoti o anfratti naturali.

Operando con queste modalità di scavo, potevano dar vita a camere ipogee di forma quadrata, rettangolare, trapezoidale o circolare, dimensionando gli spazi interni tenendo conto dei vari fattori caratterizzanti il banco di roccia, il suo volume, la sua consistenza calcarea e organizzando le strutture con pilastri centrali in numero adeguato per garantire la staticità degli ambienti.

Gli spazi interni ottenuti erano utilizzabili per diversi scopi, tra cui anche quello di tipo religioso, infatti, nel territorio di Mottola sono presenti diversi ambienti ipogei utilizzati per celebrazioni di questo culto.

La cappella ipogea dedicata al culto della “Beata Vergine del Monte Carmelo”, originariamente era una grotta scavata nella roccia calcarea, utilizzata dalle popolazioni che abitavano l’area rupestre di Casalrotto, una contrada del territorio di Mottola.

Si narra che il 22 aprile del 1506 il Chierico Francesco Pietro Di Filippo sostava nella grotta e, mentre riposava, apparve la Madonna dichiarando di essere la “Beata Vergine del Monte Carmelo”, che gli chiese di costruire una Cappella dove celebrare l’8 settembre una festa in Suo onore.

Interno della Cappella ipogea
del Santuario Rupestre della “Madonn Abbasc”, Mottola (Ta)
Da quel giorno la grotta è stata ampliata, decorata e abbellita divenendo una cappella, le cui pareti sono state raffinate e lavorate con vari strumenti metallici che hanno lasciato evidenti segni coperti da intonaco di calce e tufo, permettendo anche la realizzazione di affreschi come quelli ancora presenti sia nella nicchia dell’altare, che rappresenta la madonna col bambino e angeli laterali, e sia quello sul pilastro centrale, che rappresenta Gesù crocifisso nelle braccia del Padre affiancato dalla Madre Maria e da Giovanni evangelista.

Il Santuario è così diventato luogo di pellegrinaggi, suppliche e preghiera, consolidando nel tempo la tradizione del culto religioso, tanto che si svolgono celebrazioni eucaristiche in occasione delle feste in onore della “Beata Vergine del Monte Carmelo” il 16 luglio e l’ottava di Pasqua.

Fin dalle prime luci dell’alba dell’ottava di pasqua tanti fedeli, visitatori occasionali e interi nuclei familiari affollano il Santuario, per seguire i riti religiosi; sono molti i fedeli che dal paese si recano al Santuario a piedi, alcuni anche scalzi, per devozione alla Madonna e in segno di penitenza.

Processione con la statua della “Beata Vergine del Monte Carmelo”
La mattina alle 10,00 dalla Chiesa del Carmine, in paese, parte la processione con la statua della “Beata Vergine del Monte Carmelo”, che viene traslata dai confratelli e dalle consorelle, della omonima confraternita, fino al Santuario Rupestre e collocata nell’apposita cappella protettiva.

Nell’anno 2022, in particolare, la statua venne portata a spalla dai Confratelli e dalle Consorelle, dal paese al Santuario, come gesto penitenziale invocando l’intervento della Madonna per far terminare l’emergenza Covid, per far cessare le guerre e donare la pace a tutti i popoli del mondo.



Dopo aver compiuto questo pellegrinaggio e aver partecipato alle funzioni religiose, tante persone e molte famiglie rimangono nelle aree adiacenti al Santuario e pranzano all’aperto, alcune si siedono sui prati e poggiano i contenitori dei cibi e delle bevande direttamente per terra, altre si organizzano meglio con sedie e tavolini, altre ancora sotto gli alberi di olivi consumano un fugace pasto.

 Bancarelle degli ambulanti
Molte persone si organizzano con un semplice pranzo al sacco, con panini imbottiti di carne alla brace o salsicce arrostite e le immancabili bevande.

Invece altri gruppi di persone, per tradizione di famiglia, organizzano un vero e proprio pranzo pasquale con il tipico “callaridd”, pentola contenente un minestrone con pezzi di agnello cotto insieme a varie erbe campestri; la tipica “tiell”, tegame di agnello e patate al forno; la frutta di stagione e il vino; per completare il pranzo non può mancare “la clom”, tipico dolce pasquale di pasta frolla a forma proprio di colomba, oppure a forma di altri animali o di oggetti vari, contenente nel centro un uovo lesso decorato con striscette dello stesso tipo di pasta.

Tende, sedie e tavolini
Il pranzo è un gioioso momento conviviale durante il quale i vari nuclei familiari, alcuni amici tra loro, altri solo conoscenti, si scambiano i cibi e le bevande, in particolare il vino che allieta i cuori e ravviva le menti e, in tali condizioni, è sufficiente la presenza di una chitarra o di una fisarmonica o di un tamburello che la gioia esplode con canti e balli popolari estemporanei, istintivi e non programmati.






Al termine della giornata, prima del tramonto, la statua viene riportata in paese, dove accolta dalla locale banda musicale, è accompagnata in processione fino alla Chiesa del Carmine per l’ultima celebrazione eucaristica del giorno.

16 Aprile 2023, Domenica dell’Ottava di Pasqua, tutto questo non è avvenuto!!!!

Per le condizioni meteorologiche avverse previste per la giornata, con piogge torrenziali e temporali, la festa in onore della “Beata Vergine del Monte Carmelo” è stata rimandata a domenica 23 aprile 2023, con la speranza che il tempo e le condizioni climatiche consentano di onorare la Madonna nel miglior modo possibile.


23 Aprile 2023, III^ Domenica di Pasqua.

La festa in onore della “Beata Vergine del Monte Carmelo”, per le favorevoli condizioni climatiche previste, si è svolta secondo la tradizione.

Alle 10.00 dalla Chiesa del Carmine, in paese, è partita la processione con la Sacra Effige della “Beata Vergine del Monte Carmelo”.

Raggiunto il Santuario, in anticipo, con altri fedeli abbiamo atteso l’arrivo della processione.

Il sole era cocente, il clima tipicamente estivo, faceva molto caldo e le uniche zone d’ombra dove potersi riparare erano quelle sotto gli alberi di ulivo, tra l’altro potati di recente e, quindi, poco utili al riparo, ma non c’era, comunque, posto per tutti.

Alcuni presenti si sono dati da fare per procurarsi ombrelli per proteggersi dal sole, invece io ed altri siamo rimasti ad abbronzarci e a sudare, tanto che temevo di non resistere fino al termine della celebrazione.

Ad un certo punto, il sole ha cominciato a picchiare più forte e molta gente tentava di rifugiarsi ovunque, anch’io, toccandomi il capo che era molto caldo, sentivo venir meno la resistenza fisica e stavo individuando un riparo, però, senza successo.

Mentre ero intento ad individuare un posto all’ombra, è giunta la processione anticipata dalla banda musicale che accompagnava la Sacra Effige della “Beata Vergine del Monte Carmelo”, portata a spalla da otto confratelli della omonima confraternita.

Allora, desistendo dall’intento di ripararmi all’ombra, mi sono soffermato ad osservare l’avanzare della processione che, dal piazzale superiore del Santuario stava per giungere a quello inferiore, percorrendo il tratto di strada in discesa.

Mentre l’immagine scendeva verso il piazzale inferiore del Santuario, dove era già stato allestito l’altare per la celebrazione eucaristica all’aperto, ho notato la spettacolarità dell’incedere di questa “Sacra Effige” che sembrava camminare in sospeso sulla testa dei presenti, con un andamento e un passo veramente suggestivo, tanto che, nel momento in cui è passata davanti a noi, ho avvertito un brivido che mi ha scosso la schiena con la conseguente pelle d’oca, e non nascondo che, quell’attimo di suggestione, ha provocato in me un momento di commozione indescrivibile.

Immagine nella Cappella
Appena l’immagine è stata collocata e sistemata nell’apposita cappella protettiva, è accaduta una cosa per me strana, cioè in quel momento ho sentito il vibrare di una “leggera brezza” che mi accarezzava il volto e la testa, subito mi sono girato verso chi mi era vicino ed ho percepito che anche gli altri si erano accorti di questo, mi sono toccato il capo e, con molto stupore, era freddo.

Mi sono accorto di sentire caldo, ma di non sudare, anzi era piacevole lo stare lì in quelle condizioni.

Alle 11.00 la celebrazione della prima liturgia eucaristica di questa giornata di festa, si svolge come previsto e a cui ho assistito senza alcun problema.

Celebrazione Eucaristica
Quando è iniziata e, poi, durante la celebrazione eucaristica, non ho sentito il disagio dello stare sotto al sole e tutto si è svolto piacevolmente, con questa leggera brezza che andava e veniva e sembrava aleggiare sui presenti, come a proteggere tutti dalla calura e, fino al termine, non ho più sentito il disagio del clima.

Verso la fine della messa, si è levato un venticello che faceva sentire la sua presenza, anche con folate accompagnate dal mormorio delle foglie degli alberi che si muovevano e luccicavano con i raggi del sole che brulicavano e riempivano le fronde.   


Terminata la celebrazione, mi è tornato in mente un brano biblico che racconta di un episodio simile che riguardava Elia Sull'Oreb - L'incontro con Dio:
11 …Ci fu un vento impetuoso e gagliardo da spaccare i monti e spezzare le rocce davanti al Signore, ma il Signore non era nel vento.
Dopo il vento, un terremoto, ma il Signore non era nel terremoto.
12 Dopo il terremoto, un fuoco, ma il Signore non era nel fuoco.
Dopo il fuoco, il sussurro di una brezza leggera. Era il Signore.
13 Come l'udì, Elia si coprì il volto con il mantello, uscì e si fermò all'ingresso della caverna.
Ed ecco, venne a lui una voce che gli diceva: "Che cosa fai qui, Elia?".
14 Egli rispose: "Sono pieno di zelo per il Signore...(cfr. A.T.- Libri Storici - Primo libro dei Re - 1Re 19, 11-14).

Dopo questa celebrazione, come da tradizione, inizia la festa con modalità diverse.
Tante persone e molte famiglie rimangono nelle aree adiacenti al Santuario, i bambini approfittano dell’occasione per giocare con i giocattoli appena comprati alle bancarelle degli ambulanti.

Il clima estivo della bella giornata permette di pranzare all’aperto a quelle famiglie organizzate con tende, sedie e tavolini, non mancano i contenitori dei cibi e delle bevande, oltre ad una sana e spensierata allegria.

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N.d.R. = Questo articolo è stato scritto allo scopo di raccontare un evento accaduto, senza influenze sentimentali. Pertanto chi lo legge è libero di riflettere e farsi una propria idea, di credere o non credere, purché non si riduca il tutto ad un semplice e banale giudizio.
p.a.BiS

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